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Benvenuta Primavera.

  • Immagine del redattore: Mente Fotografica
    Mente Fotografica
  • 21 mar 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Per convenzione il 21 Marzo è il primo giorno di primavera, ovvero segna nell'emisfero boreale l'equinozio di marzo e l'inizio della primavera. L’esplosione di colori e la vivacità dei toni  fanno si che anche in fotografia, questo cambio di stagionalità venga rimarcato, dando spazio a colori  e luci che rendono gli scatti più vivi che mai. Benché sia stupendo parlare di questo spettacolo che la natura crea e che sapientemente alcuni artisti ricreano con creatività e scatti mozzafiato, questo post vorrebbe soffermarsi su un significato diverso della parola primavera e su chi con occhi sapienti nella seconda metà del ‘900 l'ha saputo catturare. Prendendo spunto da una delle definizioni di "primavera" reperibili sul vocabolario Treccani, ovvero: “periodo iniziale  nella vita di uno Stato o di una Nazione caratterizzato da particolare tensione ideale”



Eccola che allora arriverà la nostra primavera, quando saremo in grado di emozionare il pubblico con un nostro scatto, in quel momento avremo raggiunto la nostra fioritura. E adesso è l'ora di parlare di una delle rivoluzioni più importanti del primo dopoguerra, quella che è avvenuta in Cecoslovacchia nel 1968 e che alla storia passerà come " La Primavera di Praga" sapientemente raccontata dal fotoreportage del fotografo Josef Koudelka. Ma cos'è effettivamente la Primavera di Praga?


Fu un momento storico di liberalizzazione politica avvenuto in Cecoslovacchia durante il periodo in cui questa era sottoposta al controllo dell'Unione Sovietica, dopo gli eventi successivi alla seconda guerra mondiale e nell'ambito della guerra fredda. Ebbe inizio il 5 Gennaio 1968, quando il riformista slovacco Alexander Dubček salì al potere, terminando il 20 Agosto dello stesso anno, quando un corpo di spedizione militare dell'Unione Sovietica e degli alleati del Patto di Varsavia invase il paese.


La Primavera di Praga fu un tentativo da parte di Dubček di concedere nuovi diritti ai cittadini grazie ad un decentramento parziale dell'economia e alla democratizzazione. Le libertà concesse inclusero un allentamento delle restrizioni alla libertà di stampa e di movimento. Dopo una discussione nazionale Dubček sostenne la decisione per la divisione della Cecoslovacchia in due nazioni distinte: la Repubblica Ceca e la Repubblica Slovacca.


Questo è stato uno dei pochi cambiamenti - che sarebbe comunque divenuto operativo solo dopo la fine del blocco sovietico - che è sopravvissuto alla fine della Primavera di Praga. Dopo il fallimento dei negoziati l’Unione Sovietica inviò migliaia di soldati e carri armati del Patto di Varsavia ad occupare il paese. Si verificò un' ondata di emigrazione verso i paesi dell'Europa occidentale, mentre le proteste non violente furono all'ordine del giorno, tra cui le proteste-suicidio dello studente Jan Palach e di altre persone che lo emularono. La Cecoslovacchia rimase occupata fino al momento della caduta del muro di Berlino che segnò la fine del blocco sovietico.


La Primavera di Praga ebbe ripercussioni anche nel mondo dell'arte. Le foto del fotografo Koudelka raccontarono al mondo la verità di quei giorni. Scatti unici, perchè realizzati da chi quella "primavera" la stava vivendo e portando con se, infatti egli era ceco di origine. I suoi scatti sono giunti a noi in "maniera clandestina" grazie alla pubblicazione delle foto sul "The Sunday Times" da parte della Magnum Photos, in maniera anonima, contrassegnate unicamente dalle iniziali P.P., sigla di Prague Photographer "fotografo di Praga", nel timore di ripercussioni contro di lui e la sua famiglia. Nel 1969 l'"anonimo fotografo ceco" fu premiato con la Robert Capa Gold Medal dell'Overseas Press Club per la realizzazione di fotografie che richiedevano eccezionale coraggio.

È importante prendere spunto da questi scatti che hanno fatto la storia della fotografia, per capire il senso ultimo di questa arte e perchè essa sia nata.


La fotografia è nata per raccontare la vita, è scritto nell'etimologia del suo nome, grafia - scrivere.

Eccola che allora arriverà la nostra primavera, quando saremo in grado di emozionare il pubblico con un nostro scatto, in quel momento avremo raggiunto la nostra fioritura. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ©Immagini Google su "La Primavera di Praga" di J. Koudelka

 
 
 

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